
Palazzo Rotati al tempo del Coronavirus
#iorimangoacasa
In questi giorni segnati dal virus ho la possibilità di vivere Fano e molti e contrastanti sono i pensieri. La città sempre affollata e ricca di proposte culturali è in silenzio. Vie, vicoli e piazze registrano per lo più pochi e veloci passanti.
Conosco questa città da molti anni, l'ho vista felice nei grandi eventi, preoccupata nelle avversità ma sempre attiva e operosa.
Il silenzio di questi giorni mi è nuovo. Anche se in questo periodo le attività turistiche non sono ancora iniziate, in una situazione di normalità la quotidianità era sufficiente per rendere viva una città come Fano.
Ora, invece, la città si è come addormentata, è tutto rinviato, si aspetta che questo periodo passi più velocemente possibile. Alberghi, ristoranti, locali pubblici e privati sono pronti ma in attesa, essendo per un po' entrati in pausa.
Anche a Palazzo Rotati si respira un’aria diversa che si percepisce appena si entra nell’androne. La mattina si sentono nuovi rumori, si vedono persone inconsuete negli appartamenti. Non persone vestite con scarpe da ginnastica e cappellino pronte per una gita turistica o con valigie alla mano in arrivo o partenza, non le ragazze con il carrello della biancheria profumata destinata alle camere degli ospiti.
Ora sono gli artigiani le persone che si incontrano nel palazzo, sono i rumori delle botteghe di una volta quelli che si ascoltano quando si entra negli appartamenti. Eh sì, perché in questo periodo di attesa, Gabriela approfitta per rinnovare i locali, per dare loro una nuova vita ed essere pronti al meglio quando si ripartirà.
Anche in cucina manca quel tramestio allegro che c’era tutte le mattine, quel vai e vieni delle ragazze che escono con i vassoi carichi di piatti pieni di cose buone e dall’aspetto invitante che prepara Gabriela e ritornano con gli stessi vassoi vuoti. Avete presente cosa succede nelle cucine dei ristoranti alle 12.00 di un giorno festivo? Ecco, questa è l’atmosfera che si respirava ogni mattina in cucina dalle 7.00 alle 10.00.
Ma ora la mattina presto è tutto tranquillo, sono solo le persone di casa che si avvicendano per fare colazione. L’attività inizia più tardi: con una calma insolita per il suo carattere Gabriela si mette ai fornelli. Nuovi profumi si sentono e nuovi ingredienti vedo sul tavolo al centro della cucina. Non chiedo niente per non disturbarla, tanto so che più tardi mi spiegherà cosa si sta inventando. In questi giorni, infatti, altri piatti si affacciano nella cucina di Palazzo Rotati, perché Gabriela sta sperimentando nuove ricette per continuare a stupire i suoi ospiti e amici.
Ma non solo di ricette si parla, Gabriela è di solito un vulcano di idee per accogliere sempre meglio i suoi ospiti e figuriamoci se in questo periodo di pausa non esagera. Corsi di cucina, aperitivi, cene all’aperto, concerti nel giardino del palazzo…Credo che non basterà il tempo per realizzare tutto.
Alla luce di ciò direi che quello che sta accadendo non è un male assoluto. Questo periodo di “quarantena” potrebbe trasformarsi in un’occasione per guardare con occhi diversi la nostra vita. Apprezzarne il valore senza la frenesia di tutti i giorni e cercare la possibilità di migliorarla, proprio così come sta facendo Gabriela con il suo palazzo.
Conosco questa città da molti anni, l'ho vista felice nei grandi eventi, preoccupata nelle avversità ma sempre attiva e operosa.
Il silenzio di questi giorni mi è nuovo. Anche se in questo periodo le attività turistiche non sono ancora iniziate, in una situazione di normalità la quotidianità era sufficiente per rendere viva una città come Fano.
Ora, invece, la città si è come addormentata, è tutto rinviato, si aspetta che questo periodo passi più velocemente possibile. Alberghi, ristoranti, locali pubblici e privati sono pronti ma in attesa, essendo per un po' entrati in pausa.
Anche a Palazzo Rotati si respira un’aria diversa che si percepisce appena si entra nell’androne. La mattina si sentono nuovi rumori, si vedono persone inconsuete negli appartamenti. Non persone vestite con scarpe da ginnastica e cappellino pronte per una gita turistica o con valigie alla mano in arrivo o partenza, non le ragazze con il carrello della biancheria profumata destinata alle camere degli ospiti.
Ora sono gli artigiani le persone che si incontrano nel palazzo, sono i rumori delle botteghe di una volta quelli che si ascoltano quando si entra negli appartamenti. Eh sì, perché in questo periodo di attesa, Gabriela approfitta per rinnovare i locali, per dare loro una nuova vita ed essere pronti al meglio quando si ripartirà.
Anche in cucina manca quel tramestio allegro che c’era tutte le mattine, quel vai e vieni delle ragazze che escono con i vassoi carichi di piatti pieni di cose buone e dall’aspetto invitante che prepara Gabriela e ritornano con gli stessi vassoi vuoti. Avete presente cosa succede nelle cucine dei ristoranti alle 12.00 di un giorno festivo? Ecco, questa è l’atmosfera che si respirava ogni mattina in cucina dalle 7.00 alle 10.00.
Ma ora la mattina presto è tutto tranquillo, sono solo le persone di casa che si avvicendano per fare colazione. L’attività inizia più tardi: con una calma insolita per il suo carattere Gabriela si mette ai fornelli. Nuovi profumi si sentono e nuovi ingredienti vedo sul tavolo al centro della cucina. Non chiedo niente per non disturbarla, tanto so che più tardi mi spiegherà cosa si sta inventando. In questi giorni, infatti, altri piatti si affacciano nella cucina di Palazzo Rotati, perché Gabriela sta sperimentando nuove ricette per continuare a stupire i suoi ospiti e amici.
Ma non solo di ricette si parla, Gabriela è di solito un vulcano di idee per accogliere sempre meglio i suoi ospiti e figuriamoci se in questo periodo di pausa non esagera. Corsi di cucina, aperitivi, cene all’aperto, concerti nel giardino del palazzo…Credo che non basterà il tempo per realizzare tutto.
Alla luce di ciò direi che quello che sta accadendo non è un male assoluto. Questo periodo di “quarantena” potrebbe trasformarsi in un’occasione per guardare con occhi diversi la nostra vita. Apprezzarne il valore senza la frenesia di tutti i giorni e cercare la possibilità di migliorarla, proprio così come sta facendo Gabriela con il suo palazzo.