
La Moretta Fanese
UN CAFFE' "NATO DAL MARE"
Questa settimana, complice la bella giornata, mi sono regalata una passeggiata mattutina verso il porto di Fano.
Per chi non fosse mai stato da queste parti, ve la racconto un po'.
Quello di Fano è un porto di pescherecci e vongolare che durante il fine settimana stanno ormeggiate al loro posto in attesa di riprendere il largo il lunedì mattina, lasciandosi alle loro spalle lo specchio d'acqua immobile.
Ma anche quando le barche sono assenti per me è sempre uno spettacolo la passeggiata al porto e lungo il canale per l'arcobaleno di colori che mi si presenta davanti. Gialle, rosa, rosse, verdi sono le case dei pescatori di Fano che decisero di colorarle così per riconoscerle quando rientravano a casa e c'era la nebbia.
Ed è proprio nelle fredde giornate invernali che i marinai fanesi inventarono la Moretta, un caffè corretto con una ricetta particolare, tipico di Fano. La Moretta Fanese nasce, infatti, tra i marinai e i pescatori per scaldarsi e rinvigorirsi sul lavoro.
In tempi passati la povertà portava ad evitare gli sprechi. Perciò i rimasugli dei liquori avanzati venivano raccolti e fu così che nacque la ricetta della Moretta che vuole, infatti, una miscela in parti uguali con Varnelli o Mistrà (liquori all'anice), rum e brandy. Il liquore va scaldato con zucchero e una scorzetta di limone fino a sciogliere lo zucchero. In seguito si aggiunge l'espresso facendolo scendere delicatamente in modo da non mescolarlo col liquore e da mantenere i tre strati, dal basso: liquore, caffè, schiumetta del caffè. Ovviamente va servito in una tazzina di vetro (meglio in un bicchiere liscio, di quelli da osteria) per vedere i tre strati.
Impossibile resistere a questa bevanda dal sapore amaro e insieme dolciastro, rituale dei marinai fanesi amanti dei tre liquori che, mi piace pensare, venne creata così per soddisfare i gusti di coloro dai quali fu inventata.
E il suo nome? I vecchi marinai raccontano che è stato ispirato da una bella barista che lavorava al bar del porto, una “moretta” appunto che, evidentemente, faceva viaggiare la fantasia dei pescatori che la vedevano.
Oggi quest'antica bevanda si vende già pronta anche in bottiglia, così coloro che l'hanno assaggiata al bar del porto di Fano la possono fare anche a casa o la possono regalare per farla gustare a chi non ne ha avuto questo piacere.
Palazzo Rotati
Tel. +39 0721/803802
Cell. 3288444393
E-mail: info@palazzorotati.com
Per chi non fosse mai stato da queste parti, ve la racconto un po'.
Quello di Fano è un porto di pescherecci e vongolare che durante il fine settimana stanno ormeggiate al loro posto in attesa di riprendere il largo il lunedì mattina, lasciandosi alle loro spalle lo specchio d'acqua immobile.
Ma anche quando le barche sono assenti per me è sempre uno spettacolo la passeggiata al porto e lungo il canale per l'arcobaleno di colori che mi si presenta davanti. Gialle, rosa, rosse, verdi sono le case dei pescatori di Fano che decisero di colorarle così per riconoscerle quando rientravano a casa e c'era la nebbia.
Ed è proprio nelle fredde giornate invernali che i marinai fanesi inventarono la Moretta, un caffè corretto con una ricetta particolare, tipico di Fano. La Moretta Fanese nasce, infatti, tra i marinai e i pescatori per scaldarsi e rinvigorirsi sul lavoro.
In tempi passati la povertà portava ad evitare gli sprechi. Perciò i rimasugli dei liquori avanzati venivano raccolti e fu così che nacque la ricetta della Moretta che vuole, infatti, una miscela in parti uguali con Varnelli o Mistrà (liquori all'anice), rum e brandy. Il liquore va scaldato con zucchero e una scorzetta di limone fino a sciogliere lo zucchero. In seguito si aggiunge l'espresso facendolo scendere delicatamente in modo da non mescolarlo col liquore e da mantenere i tre strati, dal basso: liquore, caffè, schiumetta del caffè. Ovviamente va servito in una tazzina di vetro (meglio in un bicchiere liscio, di quelli da osteria) per vedere i tre strati.
Impossibile resistere a questa bevanda dal sapore amaro e insieme dolciastro, rituale dei marinai fanesi amanti dei tre liquori che, mi piace pensare, venne creata così per soddisfare i gusti di coloro dai quali fu inventata.
E il suo nome? I vecchi marinai raccontano che è stato ispirato da una bella barista che lavorava al bar del porto, una “moretta” appunto che, evidentemente, faceva viaggiare la fantasia dei pescatori che la vedevano.
Oggi quest'antica bevanda si vende già pronta anche in bottiglia, così coloro che l'hanno assaggiata al bar del porto di Fano la possono fare anche a casa o la possono regalare per farla gustare a chi non ne ha avuto questo piacere.
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